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I Brentatori oggi

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La Compagnia dell’Arte dei Brentatori trae il proprio nome dall’omonima compagnia nata nell'anno 1250, della quale facevano parte i portatori di Brenta, un particolare contenitore in legno, e che divennero grandi intenditori, quasi una sorta di degustatori. Per contrastare il contrabbando del vino, che era una frode tra le più comuni fino al XV secolo, i Brentatori si riunirono in una Corporazione per regolamentare e tutelare l'attività del trasporto, la valutazione della qualità e la coseguente valutazione commerciale ed infine erano autorizzati alla rscossione delle imposte. La Compagnia venne soppressa unitamente a molte altre nel 1800 dalla Repubblica Cisalpina. A all'epoca contava 18 Trebbi, ossia luoghi di raduno dei Brentatori. Dopo un lungo periodo di assenza dal panorama vinicolo, la Compagnia fu rifondata il 7 novembre 1970 dal bazzanese Vittorio Rocchi, in nome della cultura del vino e della tradizione. Ed oggi prosegue la sua attività, che consiste in quattro capitoli o incontri annui, organizzando incontri conviviali arricchiti da avvenimenti culturali legati alla filosofia della Compagnia e non solo. Ancora oggi la Compagnia, partendo dalle sue antiche origini, pone il vino come valore della sua specifica tradizione ed elemento culturale, recuperando tradizioni o prodotti particolari nel territorio regionale e nazionale. Il momento particolarmente suggestivo degli incontri dei Brentatori, è quello della Intronizzazione, ossia l'ingresso ufficiale nella Compagnia dei nuovi Brentatori. Il Consiglio degli Anziani, vestito dei solenni abiti realizzati sui disegni secenteschi di Gian Maria Mitelli, accoglie nella Compagnia il nuovo membro che alla domanda di rito; "Bevi o vattene" superata la prova bevendo d'un fiato un calice di vino, viene riconosciuto Brentatore affidando a un grosso tralcio di vite sfiorato sulle spalle dal Ministrale o dal Maestro della Compagnia l’avvenuto ingresso del nuovo arrivato. 

 

L’adesione alla Compagnia dell'Arte dei Brentatori è libera e volontaria. Possono diventare soci della“Compagnia dell’Arte dei Brentatori”, detti Brentatori, tutte le persone fisiche, senza alcuna distinzione di sesso, maggiorenni al momento della loro richiesta di far parte dell’associazione.  

 

Per divenire Brentatori è richiesta la sola condizione di dimostrare un apprezzabile competenza in materia vinicola, o attitudine e vocazione ad approfondirla, nonché volontà a collaborare con zelo ed in ogni modo alla realizzazione degli scopi del sodalizio, senza mai avviare tale collaborazione verso attività promozionali aventi chiare o anche meno palesi finalità commerciali a favore di uno o più vini, di una o più case vinicole nazionali o estere pena l’immediata espulsione dalla “Compagnia” non appena tale azione venisse accertata dal “Consiglio Maggiore”. La richiesta di associazione, presentata con l’avallo di due Brentatori, deve essere rivolta al “Consiglio Maggiore” che approvata la sottoporrà al giudizio del Consiglio degli Anziani. che a sua discrezione può accettarla o, senza obbligo di motivazione, respingerla.  

 

Lo Scopo della“Compagnia dell’Arte dei Brentatori” – che si riallaccia idealmente all’antica Compagnia del XII secolo detta dei “Brentatores” – ha lo scopo di organizzare e promuovere attività e manifestazioni atte a diffondere nel giusto modo la conoscenza del vino quale prezioso alimento e fondamentale complemento della sana e corretta alimentazione, ad esaltarlo e tutelarlo, senza distinzione di norme e di origine, purché conforme alla legislazione in vigore nel settore vitivinicolo in Italia e nell’intera Comunità Europea. L’Associazione è apolitica e senza alcuno scopo di lucro. 

 

 

Il Finanziamento della Compagnia dell'Arte dei Brentatori avviene attraverso il versamento della quota associativa annuale, la gestione economica finanziaria avviene attraverso i competenti organi della “Compagnia stessa”.Tutti gli incarichi sono a titolo onorifico e non comportano, pertanto, emolumenti di sorta.

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